Resi noti i dati 2016 sugli investimenti dell’industria farmaceutica

In Europa l’industria farmaceutica ha investito in ricerca e sviluppo ben 35 miliardi di euro. Questo il dato contenuto nel rapporto realizzato da EPFIA (Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche) relativi al 2016. Nel settore operano 745.000 addetti, oltre all’occupazione dell’indotto pari ad almeno il triplo di quella operante nelle industrie farmaceutiche europee.
I dati del rapporto evidenziano una crescita significativa in termini di mercato e di R&S nei mercati emergenti, come la Cina, l’India ed il Brasile, e si registra pertanto una migrazione dell’attività di ricerca e produzione dall’Europa verso mercati più promettenti, che mostrano dati in forte crescita.
EPFIA, che ha realizzato la ricerca, rappresenta oltre 30 associazioni nazionali e le più note imprese farmaceutiche nel campo della produzione, ricerca e sviluppo di farmaci per uso umano.

Il rapporto del CERM

I dati esposti il 14 giugno a Bruxelles da EPFIA sono in linea con la ricerca del centro studi Cerm (Competitività, Regole, Mercati), dal titolo “Innovazione, reti internazionali e spillover di conoscenza – Industria farmaceutica, la prospettiva internazionale e il caso Gsk in Italia”, presentata a Roma lo scorso febbraio.
Dalla ricerca del centro studi CERM emerge che in Italia il settore dell’industria farmaceutica occupa oltre 63.000 persone, delle quali 6.100 si occupano di ricerca e sviluppo. I dati 2015 sull’attività di R&S registrano investimenti per 2,6 miliardi di euro (dato 2015) dei quali 1,4 miliardi specificamente dedicati alla ricerca.
Il fatturato del settore farmaceutico – registra la ricerca del CERM – non è soggetto a grandi fluttuazioni in quanto la domanda di farmaci è stabile, a differenza di altri settori, come il manifatturiero. Negli ultimi vent’anni le esportazioni italiane sono aumentate di nove volte, mentre il dato del settore manifatturiero è triplicato. Nel confronto con ii Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si raggiunge il secondo posto dopo la Germania per fatturato, ed esporta circa il 73% della produzione farmaceutica.

Il rapporto evidenzia infine che dei 13 maggiori produttori farmaceutici italiani, 10 fanno parte di gruppi multinazionali. Tuttavia molti dei produttori stranieri hanno forte radicamento In Italia. Le imprese farmaceutiche multinazionali distribuiscono valore nel nostro Paese per quasi il 60% di tutto il settore e danno lavoro a più del 50% degli addetti.

CERM è un centro di ricerca indipendente, si occupa di welfare, innovazione scientifica e tecnologica, di politica economica e regolazione.