Tech: il gaming in Italia è un affare da 2,3 miliardi

Il mondo dei videogiochi in Italia è un mercato in continua espansione, che ha visto il suo boom tra la fine degli anni ’90 e i 2000. Certamente anche nel decennio precedente sono entrati nelle case di milioni di italiani sempre più videogiochi ma i supporti su cui giocare erano ancora molto costosi. Parliamo di computer e prime console di gioco. Proprio lo sviluppo delle console ha abbattuto i prezzi e ha permesso l’accesso a questo mondo a sempre più utenti. Ed ecco allora che da almeno un ventennio le case di produzione di gaming hanno sempre più investito risorse e denaro per creare dei prodotti realistici e coinvolgenti. Ma la vasta platea di appassionati del mondo del gaming a 360 gradi in Italia cresce anche grazie allo sviluppo delle piattaforme e dei servizi più diversi. Dai videogame per pc o console si arriva anche alle piccole app o ai browser game, e va menzionato anche il comparto dei numerosi giochi del casinò, altro ambito molto diversificato che dalle slot arriva ai giochi di carte. Insomma, il quadro è esteso e risponde agli interessi di un pubblico più esigente che in passato. Ma nello specifico di che cifre parliamo? Qual è la dimensione di un comparto che ormai ha un impatto importante sull’economia globale?

I numeri dei videogiochi in Italia

Soffermandoci sui numeri del 2023, gli ultimi disponibili, il giro d’affari calcolato nel settore va ben oltre i 2,3 miliardi di euro, numeri in crescita del +5% rispetto al 2022. A dirlo è il rapporto “I videogiochi in Italia nel 2023” redatto da IIDEA, l’associazione rappresentativa dell’industria dei videogiochi in Italia. Innanzitutto c’è la quota equivalente della vendita hardware, ovvero relativa alle console di gioco e a tutti gli accessori connessi, con un valore pari a 665 milioni di euro, cioè il 29% del mercato totale. Poi c’è la quota dei videogiochi, la parte software, che è altresì il segmento più consistente del settore. Secondo le ultime stime nel 2023 gli italiani hanno speso 1,6 miliardi di euro per acquistare videogiochi sia in formato fisico che in formato digitale. E proprio a questo proposito 264 milioni di euro, ovvero il 16% del totale sono stati spesi per acquistare in negozio i supporti fisici di gioco, in altre parole i Dvd e i Blue Ray, mentre 780 milioni di euro, pari al 47% del totale, sono stati consumati per acquisti in-app, quindi per espansioni dei giochi, miglioramenti dei personaggi, accessori digitali da usare nei videogiochi, anche per giochi su smartphone che, ricordiamo, devono avere caratteristiche con un buon rapporto qualità prezzo per poterli usare come dispositivo di gioco. E infine 599 milioni di euro è la spesa dei videogiochi in formato digitale, ovvero il 36% del totale.

Chi sono i gamers in Italia

Interessante è l’analisi dei videogiocatori in Italia che ormai non è solo una passione fine a se stessa ma porta anche a partecipare ai migliori tornei di e-gaming in tutto il mondo. In Italia nel 2023 sono stati calcolati in 13 milioni i videogiocatori assidui, dove la maggioranza sono uomini (8 milioni) con età media di 30 anni, a differenza delle videogiocatrici che sono 4,9 milioni e con un’età media di 31 anni.